Parliamo di noi

L’Associazione Allievi  del “Romagnosi” (non degli “ex allievi”, si badi: quando siamo partiti e abbiamo scritto lo statuto qualcuno ha detto che quella di allievo del nostro liceo è una caratteristica che si acquisisce per sempre: come il titolo di abate o quello di onorevole! E così nel nome ufficiale non abbiamo inserito nessun “ex”) è nata in alcuni caldi pomeriggi dell’estate del 2002, quando un variegato gruppo di nostalgici, diversi per età, per professione, per opinioni politiche, si sono ritrovati nei locali del liceo, ospiti della preside dell’epoca, Gabriella Manelli (naturalmente ex allieva ed ex insegnante del liceo…..), con l’idea in testa di dar vita ad un’associazione tra chi, avendo passato alcuni anni della propria giovinezza tra i muri del “Romagnosi”, ne aveva conservato un ricordo così favorevole da volerlo tenere in vita….. per i posteri!

In alcuni paesi le associazioni di allievi erano attive da decenni e decenni (qualcuno raccontò di averne trovate anche in India…..). In Italia erano una moda recente, ma era giusto che chi aveva frequentato il più antico liceo classico d’Italia si affrettasse a seguirla.

Non è possibile ricordare tutti i partecipanti a quelle prime riunioni, che decisero ben presto di autodefinirsi i “pretoriani” del “Romagnosi”: ma non penso di far torto a nessuno menzionando almeno il dottor Giorgio Orlandini, che sarebbe poi stato il primo presidente dell’associazione, e lo storico direttore della “Gazzetta di Parma”, Baldassarre Molossi.

Nei mesi successivi il comitato promotore provvide a creare un minimo di organizzazione e a redigere uno statuto, che venne poi “ufficializzato” in forma di atto pubblico. Si giunse così nel 2003, dopo che al gruppo originario si erano progressivamente uniti alcune centinaia di iscritti, alla prima assemblea dell’associazione e all’elezione degli organi statutari.

La prima iniziativa decisa dall’associazione fu probabilmente quella di conferire annualmente due premi, che, memori della grammatica greca che avevamo studiato e maledetto, decidemmo di chiamare rispettivamente “aoristo d’oro” ed “ottativo d’oro”: diretti il primo ad allievi ormai “stagionati”, con un passato di tutto rispetto alle spalle, e il secondo ai migliori studenti di terza liceo di ogni anno.

Gli aoristi d’oro del primo anno vennero assegnati a quelli, tra gli ex sindaci di Parma, che erano usciti dal “Romagnosi” (ed erano la maggioranza!). Negli anni successivi la vita culturale, economica, politica fornirono i più svariati nominativi. Come disse qualcuno, dal “Romagnosi”, naturalmente, non sono usciti dei premi Nobel, ma persone meritevoli di essere ricordate ce ne sono tante. Tra gli aoristi conferiti alla memoria mi pare giusto ricordare quello attribuito a uno degli scrittori italiani più tradotti nel mondo, che è Giovannino Guareschi, e quello assegnato a Giancarlo Rastelli, sconosciuto al grande pubblico ma noto ai cardiochirurghi di tutto il mondo per l’intervento che porta il suo nome.

Oggi, è inutile nasconderlo, l’associazione sta vivendo un momento di stanchezza. E’ necessario, e sempre più urgente, un recupero di energie nuove: e allora potremo veleggiare verso il nostro ventesimo anniversario e porre le basi per un futuro in cui lo spirito del “Romagnosi” possa ancora farsi sentire, come forza vivificante.

                                                                   Stefano Asmone