da una lettera di Davide Fratta IIIA 1954

4 giugno 2019

Caro Stefano ed amici tutti,

già leggendo la carta intestata del “GLORIOSO ROMAGNOSI” mi è tornata una gran voglia di rivedervi.

Vi confesso che, per raggiungere il Tribunale e gli altri uffici giudiziari nei quali svolgo la mia attività di avvocato, o la Famija Pramzana, ubicata al termine di via Nino Bixio ed all’inizio di Viale dei Mille (dove nel tempo libero, ho sempre coltivato il mio hobby: amore per Parma, per le sue tradizione ed il suo dialetto), mi lascio spesso prendere la mano dai ricordi e mi trovo a passare, dopo strane deviazioni, davanti al Romagnosi: rallento, cerco di riordinare tutte le magnifiche immagini che mi passano per la testa, e quindi proseguo per le mete che mi avevano consentito di raggiungere, e gliene sono grato, i genitori, il Liceo Classico Romagnosi con lo storico Preside Prof. ANDREOLI ed il bidello capo, con tutti i poteri, RUBINI, i professori (indimenticabili, dal latinista Bartoli, al commediografo MUSSO, a FORTINA, alla ZAMBERNARDI, alla BOSCHI, alla GRASSI ed a FEDERICO, nonché al “maestro” della Pallavolo Italiana Prof. RENZO DEL CHICCA), e lo spontaneo calore degli amici che, praticamente, hanno caratterizzato, salvo qualche eccezione, questa importante fase come pure il resto della vita.

Mi auguro che lo spirito del nostro Liceo … non sia cambiato. Sarebbe fantastico averne una conferma all’incontro del 12 giugno: potere elencare tutte le abitudini, le tradizioni, i momenti di gioia, le terribili faticate in occasione degli esami di maturità (ricordo che, negli ultimi 20 giorni prima e durante l’esame, assieme ad Andrea Borri, andavamo nel giardino di Pietro Battistini, che abitava in una villa in Viale Barilla, alle 6 del mattino e continuavamo fino all’esaurimento del ripasso di tutte le materie), e potere rispondere, a chi ci chiederà notizie sulla piaga che va sempre più diffondendosi … davanti a tutte le scuole d’Italia … ” al Romagnosi non ci sono più,  sono  …  finiti   nei   gorghi   della   PARMA   VOLADORA“.   Ci vediamo alla cena del 12 Giugno: cercate di essere numerosi.

Forse la esperienza di noi…………… meno giovani può ancora servire alla società che sta mutando sotto ogni aspetto, anche contro la nostra volontà.

Cordialmente Vi saluto.

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